La bellezza? È un sorriso.
Come per tutte le grandi categorie del pensiero, appare impresa ardua trovare una definizione univoca per la bellezza. Anzi, sostanzialmente emergono due visioni che si contrappongono: l’una privilegia nel processo di valutazione la componente soggettiva, emozionale; l’altra propende a conferirle valore oggettivo, classificando “bello” tutto ciò che risponde a criteri di armonia universalmente riconosciuti.
Eppure ritengo che ci sia una manifestazione estetica non misurabile, non confrontabile, ma condivisa in assoluto: il sorriso.
Inequivocabile simbolo di gioia, di serenità, esso stabilisce un collegamento tra anima e corpo, genera empatia e accoglienza, esprime attenzione per l’altro e gratitudine, dispone al dialogo, è contagioso, ma soprattutto illumina i volti, li rende radiosi, ne ingentilisce i contorni. Un sorriso è sicuramente bello, sempre e per tutti. E anche prodigioso.
Colui che sorride non è capace di fare del male ed ha la forza di distogliere da qualsiasi proposito di sopraffazione chi gli sta di fronte. Perciò non neghiamo un sorriso a nessuno e nel nostro agire quotidiano sollecitiamone la comparsa sui volti di quanti entrano in nostro contatto.
Sì, il sorriso, espressione di bellezza pura del nostro animo e del nostro corpo, può garantire condizioni di benessere a
ciascuno di noi, può favorire le relazioni interpersonali, può contribuire alla costruzione di un mondo più giusto, basato sul rispetto e sulla collaborazione.
Stefano: Carissimo Pietro, ti voglio rispondere anche qui, oltre che nei “Commenti” perchè ho appena letto una riflessione del grande stilista Santo Versace (Reggio Calabria, 1945), che come te ed altri, trova anche nel Sorriso un’espressione salvifica della Bellezza. Alla domanda su cosa fosse per lui la felicità, egli risponde:
“La felicità per me è vedere la gente intorno a me che sorride”. E’ un modo di parlare di bellezza, perché niente è più bello di un sorriso di una madre, niente, del suo bambino che cresce. La bellezza è tutto. La bellezza è la vita, il lavoro. Non c’è bellezza senza lavoro (sic!), il lavoro è l’essenza della vita. E’ tutto ciò che gira intorno all’educazione, alla legalità, alla meritocrazia, sono tutte parole che possiamo interpretare con bellezza politica (fonte, pag. 170).
Carissimo Pietro, hai una sensibilità eccezionale: sei stato capace di risolvere un problema enorme con un “calcio d’angolo” elegante ed originalissimo, come Vittorio, personale, ma eccelso. Grazie! Un abbraccione fraterno, stefano.