1) Maria Teresa Marinelli, il 2 nov 2013, in risposta al pensiero di Vincenzo Finizio sull’argomento “Bellezza”:
“Io, penso che la Verità in tutti i sensi e in tutti i contesti sia un elemento poliedrico e non unico, neppure nei suoi contenuti più significativi. L’obiettività stessa può variare a seconda del momento, dei protagonisti, delle azioni, dei motivi che hanno ispirato le azioni. E’ estremamente difficile, quindi, non solo una definizione di “Verità”, ma, soprattutto l’appropriazione e l’interiorizzazione di questa. Se la realtà del “Vero” è complessa e difficile, l’espressione di questa, nelle più varie forme è oltremodo contraddittoria e variegata: basti pensare alla dicotomia pirandelliana tra Essenza e Apparenza. Inoltre come affermava Tomasi di Lampedusa nel Gattopardo: – La verità ha vita breve: il fatto èavvenuto da cinque minuti e di già il suo nocciolo genuino è scomparso, camuffato, abbellito, sfigurato, annientato dalla fantasia e dagli interessi”.
Stefano risponde:
La variabilità “umana” dell’obiettività è il cardine del tuo profondo, colto e saggio commento. Una riflessione da vero brain-gym che devo condividere serenamente. Brava e grazie. E … alla prossima, sicuramente preziosa!Giannettore Bonetti, 3 novembre 2013, in riferimento a ciò che può essere definito “Bello” universalmente”.
“Il senso del mio intervento: io credo che ciò che possa salvare il mondo sia la conoscenza approfondita
da parte dell’Uomo dell’Universo nella sua bellezza ed armonia e della natura in tutte le sue forme della quale l’Uomo stesso fa parte intimamente. Da qui anche la conoscenza
di se stesso, della sua psiche e delle creazioni artistiche, estetiche, oltre che scientifiche, frutto del percorso della sua storia. Egli stesso, in quanto entità, forse unica ed irripetibile, ha una potenza intellettiva nella quale l’Universo è compreso e si rispecchia.
Questa mia posizione non implica presenze sovrannaturali di tipo religioso, ma è molto per così dire naturalistica ed antropocentrica, molto simile a quella del famoso cosmologo inglese S.W. Hawking.
Stefano risponde:
Hai fatto centro, caro Gianni! La Bellezza è dentro l’Uomo come valenza morale ed etica che si esprime nelle scelte personali e nei comportamenti appropriati nel sociale, ma anche al Suo di fuori, Bellezza estetica percepibile nella Natura, potenza autonoma, e in tutto ciò che l’Uomo può fare in questo scenario eccezionale: Vita, Scienza e Tecnologia, Manipolazioni modestissime della Natura stessa (!), Arte, Programmazioni ed altro.
Tu parli di Stephen Hawking (Oxford, 8 gennaio 1942) che nel 2010 con il suo libro “The Grand Disegn” ritiene che le certezze ottenute dalla Fisica rendano pressocchè inutile credere in una “dio creatore” del Cosmo. Scrive pertanto: “la creazione spontanea è la ragione per cui esiste qualcosa”. Talora si contraddice, ricordo, ma non so bene dove, comunque credo che anche il grande scienziato, negando Dio, lo vada cercando con lo spirito nominandolo molto spesso. Mi trovo però più d’accordo con la frase di Albert Einstein (Ulma, Germania, 14 marzo 1879 – Princeton, New Jersey, 18 aprile 1955), emotivamente e non razionalmente, ovvio, quando dice “Dio non gioca a dadi con l’Universo”; anche questo è un elemento di scelta più del “soul” che del “brain”: ecco perchè forse, lo trovo più “bello” di quello del Collega Inglese.
Grazie per il tuo intervento.
2) Lucio Zinni, 20 novembre 2013.
“Se per avventura, una carogna tra le peggiori presenti nel genere umano, invece che rinchiusa in una sordida cella, fosse obbligato a vedere quel che io vedo da questa finestra, ecco, io credo che quella carogna sarebbe redenta.
Obbligo alla bellezza: tre ore al giorno.
Ma non sarà la bellezza a salvare il mondo caro Stefano. Non racconta questo il bombardamento di Baghdad
bellissima, né la devastazione di Beirut e di Damasco. Non sarà stata la delicata armonia che regna nell’Alhambra di Granada a fermare l’eccidio dell’ultima postazione araba in Europa. Non sono state le magnifiche acquisizioni Azteche e Maya e Inca a fermare la volgare e feroce conquista spagnola e portoghese. Non la gentile bellezza degli africani ha fermato i barbari colonialisti: Belgi, Danesi, Italiani, Francesi. Così anche in Asia la bruttezza volgare avanza inarrestabile sulle onde delle tv, delle industrie, dei panini misteriosamente imbottiti. E dove tutto era
“ordine e bellezza, calma e voluttà”,
arriva il disordine e il degrado . Anche questa vista bellissima dalla finestra di un hotel non fermerà le orde dei nuovi barbari, che non sono i poveracci che arrivano sui barconi. I nuovi barbari hanno cravatte orribili”.
Stefano risponde:
la battaglia fra il Bene e il Male è Storia quotidiana.
Fai bene a servirti del termine Bruttezza, negazione della valenza positiva dell’Estetica. Ma sicuramente la Bruttura, riferita all’Uomo soprattutto con valenza anti-Etica ha un impatto culturale, morale e sociale devastante.
Però…
Però non ci si deve mortificare nella ricerca del Giusto, del Bello e del Positivo se esistono denigratori che per proprio tornaconto si servono della forza che schiaccia ed uccide il Corpo e l’Anima. Si deve comunque andare avanti, godendo delle Bellezze dentro e fuori
di noi. Sto preparando un articolo sull’analisi delle 3 parole del quesito di Dostoevskij, cosa complessa che però mi “intriga” perchè mi fa confrontare con persone “belle”, argute, sensibili e colte come te ed Altri. A presto.
3) Alessio Vittorio Di Meco, in occasione della Giornata Mondiale contro il Femminicidio, 24 novembre 2013.
“…Chiedo a voi, Donne, Angeli calati in questa terra per arricchirla di bellezza,
(importante condizione per la salvezza del mondo sulla quale potremmo anche approfondire),
profumo, delicatezza, eleganza, comprensione, interesse, AMORE ,
di suddividere la specie “Uomo” in due distinte categorie così da poter allocare le persone nell’ambito di competenza: io Vi amo, tutte, e sono un uomo.
Stefano risponde:
La Donna è così idealizzata, destrutturata e poi ricombinata secondo le formule dettate dal Rispetto e dall’Amore. Qui la ragione non comanda , rischiando pericolosamente di generalizzare. Il tuo Mondo non è il Mondo di Tutti: ti ammiro senza condividere pertanto completamente questo tuo teorema, ma sei un grande ed umile poeta! Ti abbraccio e a presto!
4) Susele e Cicci Santucci, il 25 dicembre 2013, in occasione degli auguri di Natale:
Grazie per gli auguri graditissimi, che ricambiamo con lo stesso affetto. Ma soprattutto grazie e complimenti per l
’iniziativa allegata. Bellezza e salute formano nella mia mente quasi un tutt’uno, un corpo malato raramente è bello. Stando in periodo natalizio la nostra mente è particolarmente sensibile ai problemi dello spirito, ed il significato del Natale è proprio quello della rinascita oltre che dello spirito, del corpo. Sono ambedue doni di Dio ed abbiamo l’obbligo di curarli entrambi. La bellezza è non solo orientata verso noi stessi, ma deve essere rivolta a tutto ciò che sentiamo e tutto ciò che vediamo, e distinguere il bello dal brutto, il giusto dal non giusto o sbagliato. Se riusciamo a capire e seguire tutto questo sicuramente salveremo il nostro mondo personale e quello universale, che sembra essere veramente malato!
Stefano risponde:
Amici Cari, splendide e mature riflessioni di chi ha sensibilità, esperienza e cultura. Mi emoziona molto la semplice profondità, giusto ossimoro, del vostro pensiero. Con tanto affetto vi salutiamo con un virtual big hug! Stefano e Marzia.
Ricordo che il Grande Amico Cicci mi ha fatto omaggio dell’inedita interpretazione della musica di sottofondo della home page del mio blog: “That’s what friends are for” di Burt Bacharach. Grazie ancora, Amico!
5) Giuseppina Palazzoli, il 17 gennaio 2014:
Ciao Stefano, quanto e’ difficile affrontare e rispondere al “tuo lavoro corale”! Pur negli approfondimenti piu’ meditati, non mi allontano molto dalle mie prime frammentarie
considerazioni. E mi resta l’amarezza nel cuore ! …. La salvezza del mondo… la pulchritudo… continuano ad apparirmi come due fari intermittenti nel buio… La categoria ” Bellezza” non e’ mai stata nel pensiero filosofico elemento unificante la salvezza del genere umano. La bellezza puo’ ispirare a salvare la propria esistenza e a coinvolgere gli altri, ma, proprio nel momento del coinvolgimentro, essa evidenzia la sua relativita’ e si concretizza a seconda della cultura dei popoli. Assume infatti infiniti e mutevoli aspetti… Il Bello dell’Artista differisce dal concetto di bellezza de politico…; la bellezza della natura e’ sopraffatta dagli interessi di chi le vomita continuamente addosso tonnellate di cemento e di veleni vari… Per non parlare del fascino insidioso del “male”! Anche la Chiesa, depositaria ” dell’invisibile bellezza”, “e’ rimasta indietro di 200 anni” … Quanto assaporo ogni forma di bellezza nella mia vita! La luce, i profumi,il mare, il dovere, la generosita’, la maternita’, l’amore, le passioni… E quant’altro c’e’ di meraviglioso nel mondo lotta quotidianamente con tutti quei disvalori assurti, purtroppo, a elementi di valori che determinano lo sfascio… Con coraggio riesco solo a dire che la Bellezza puo’ essere solo una “stampella” per migliorare l’animo umano.
Stefano risponde: Grazie Giuseppina per queste slpendide, languide, accorate e “vissute” riflessioni. Espressioni poetiche che ci fanno riflettere e condividere queste esperienze emotive, storiche, ora eccezionali, ora routinarie. La Bruttura in senso lato rovina la Bellezza, con il coinvolgimento della disonenstà e del tornaconto, anche e soprattutto di persone che dovrebbero proteggerci ed aiutarci, come chi gestisce il potere. Sono sicuramente d’accordo sul sostegno, come un stampella, del concetto e della valenza della bellezza. Ci aiuta a sopportare la violenza del quotidiano inappropriato ed ingiusto. Sei un’Artista non solo nella pittura, ma anche nella poesia, anche se senza rime! A presto.
6) Giuseppe Martino, Architetto e Prof. Universitario, il 16 marzo 2014:
Ciao Stefano: io spero che il mondo possa salvare la bellezza. La bellezza è un dato oggettivo, una vera tautologia.
La bellezza ha una sua metricità; un linguaggio che l’uomo ha dimenticato; la sfera del piacere ha surrogato il valore della bellezza… tuttavia la bellezza è e rimane nel mondo … per cui sarà il mondo a salvare la bellezza.
Martino.
Stefano risponde: grazie Giuseppe per il particolarmente tecnico ed “oggettivo”, tu dici tautologico, criterio di valenza della Bellezza e sul gravoso compito affidato al Mondo. Sì, ma come? Un abbraccio.
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