è l’adattamento del cuore a sport di resistenza, cosa che esula dalla mia competenza. Al riguardo il Collega Cardiologo Dr. Luigi Leonzio ha esposto la sua esperienza nell’articolo Cardiologia, che ti invito a leggere.
Schede tecniche rigorose ed accurati controlli clinici consentono di raggiungere performance adeguate nell’ambito dell’attività intrapresa.
Pericoloso è invece il training spinto “fai da te”, di resistenza, reiterato nei mesi ed anche di più, dove un > di massa muscolare specifica delle camere del cuore sinistro e della parete inter-ventricolare, nonché l’ispessimento del sistema valvolare può configurare il quadro di una patologia, dove l’espressione morfo-funzionale del cuore è dovuta più ad affaticamento cardiaco piuttosto che ad allenamento razionale e monitorizzato: il rischio è il deficit di apporto di sangue dalle due arterie coronariche ad una eccessiva massa muscolare con rischio di problemi anche severi.
Una mia riflessione: non mi sembra che un atleta con questo cuore, sia comunque mai arrivato a 100 anni!
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