Caso clinico:
Paziente di sesso maschile, BMI 42.3, operato a 45 anni per un adenok del colon sin. pT3, G2, pN1 (III° stadio), con un’emicolectomia sin. + posizionamento di port-a-cath in succlavia dx ben funzionante nel decorso post-operatorio. Ad un mese, al primo lavaggio con eparina, difficoltà all’infusione: un rx torace (non disponibile) segnala port dislocato lateralmente. Revisione del port che risulta torto di 180° per perdita dell’ancoraggio alla fascia del gran pettorale: detorsione del port e suo fissaggio.
Bene per 4 mesi, quando si evidenzia una deconnessione port-catetere per dolore intenso e flogoma locali all’infusione dei farmaci. Ulteriore revisione del port che manifesta una deconnessione port-catetere, ristabilita.
Ripresa della malattia neoplastica a livello endoperitoneale a 23 mesi di distanza: reintervento con port ben funzionante. Dopo 1 mese malfunzionamento del port per difficoltà ad infondere i farmaci. Un’Rx torace evidenzia un’angolatura del catetere a livello del margine superiore della succlavia dx. In sala operatoria in A.L. manovra con seldinger senza esito: si rimuove il sistema e si nota che il catetere ha mantenuto la memoria dell’angolazione. Impianto del sistema nella succlavia sin.
Dopo due giorni quadro clinico di trombosi succlavia, studiata con doppler ed angiotac torace il cui referto è il seguente:
esame eseguito con tecnica spirale ed MS prima e durante somministrazione di mdc ostacolato da artefatti tecnici da indurimento del fascio per la conformazione fisica del Paziente. Si documenta presenza di area apparentemente solida, disomogenea ed
irregolare che occupa il tessuto adiposo localizzato cranialmente all’apice polmonare dx e che ingloba la vena succlavia dx che non appare opacizzata nelle varie fasi contrastografiche e sembra presentare un’immagine ipodensa endoluminale a livello del passaggio dal tratto ascellare, peraltro di difficile delimitazione ed estensione per gli artefatti suddetti; ben apprezzabile appare il decorso dell’arteria succlavia omolaterale. Si segnala marcata riduzione di calibro della vena giugulare dx, regolare il circolo artero-venoso controlaterale con aumento di calibro della vena giugulare sin. Il quadro TC è meritevole di ulteriori accertamenti diagnostici.
Un’analisi del fenomeno può portare al fatto che il catetere angolato abbia traumatizzato l’intima della succlavia dove decombeva ovvero abbia lacerato un po’ il foro di entrata del catetere stesso nella vena: da qui la trombosi ed anche il flogoma (o ematoma) dei tessuti circostanti. Coumadin con risoluzione clinica in 7 gg.
In II° giornata post-op. sindrome di Bernard-Horner dx, risolta in 5 gg.
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