Nel 2009 occorrevano oltre 8.000 sacche di sangue al giorno, quasi a metà 2011 il numero sale a 10.000!
Per essere donatori si deve eseguire un colloquio preliminare con il medico specialista, nell’ambito del segreto professionale e d’ufficio, avere almeno 18 anni, pesare oltre 50 Kg, essere sani con pressione arteriosa e frequenza cardiaca normali. Si passa quindi alla seconda fase: esecuzione di alcuni esami di laboratorio. Al termine, se tutto è O.K. si diventa finalmente “donatore di sangue” sia con cadenza stabilita, che in occasione di urgenze trasfusionali. Per i prelievi ed i colloqui, nonché per i controlli successivi ed eventuali non si paga ticket; il controllo del buon stato di salute dei donatori è gratuito, e questa è una buona occasione di risparmio economico e di tranquillità sanitaria.
Per quanto riguarda il colloquio, attenzione viene posta alla storia igienico-sanitaria del candidato ed al suo stile di vita, sottolineando che alcune situazioni sono incompatibili, temporaneamente o definitivamente con la donazione. Non sono reclutabili come donatori i soggetti esposti alle seguenti situazioni:
assunzione di droghe,
trasfusioni di sangue o derivati anche molto tempo prima,
epatite od ittero di natura medica (ci sono degli itteri da problematiche chirurgiche dovute a calcoli della colecisti e della via della bile, il coledoco, che risolti, non rientrano in questo divieto),
positività per il test della sifilide (TPHA o VDRL),
positività per il test dell’AIDS (anti-HIV),
positività per il test dell’epatite B (HBsAg),
positività per il test dell’epatite C (anti-HCV),
rapporti sessuali con omosessuali,
rapporti sessuali con persone che rientrano nelle categorie precedenti, esperienze di turismo sessuale,
assunzione prolungata o abituale (cronica) di alcool,
interventi chirurgici di rilievo nei 4 mesi precedenti, gastroscopia, colonscopia; interruzione di gravidanza nei 6 mesi precedenti,
agopuntura, piercing e tatuaggi nei 12 mesi precedenti,
i malati di epilessia, malattie croniche, particolari stati morbosi,
viaggi in Paesi con malattie endemiche tipo malaria od altro.
Il prelievo di sangue è di circa 450 cc. In condizioni buone di salute si può donare 4 volte l’anno e la quota di sangue donata viene fisiologicamente rimpiazzata dai normali meccanismi di adattamento in poco tempo, alcuni giorni o poche settimane. I rischi generici dei donatori sono modesti e fugaci, dovuti essenzialmente alla puntura, al prelievo, alla evenienza rara di abbassamento della pressione ed all’ansia della situazione; pari a zero è il rischio di subire un’infezione, trattandosi di manovre eseguite rigorosamente con materiale monouso. I dati personali e sanitari del donatore sono trattati secondo le regole della privacy.
L’informazione, la sicurezza, la riservatezza e la condivisione sono le caratteristiche di ogni centro AVIS e del locale ADOS.
(°) fonte: Corriere Salute 1 marzo 2009, Dr. Aldo Ozino Caligaris, Presidente Naz.le FIDAS.
(°°) fonte: idem 17 gennaio 2010, Edoardo Stucchi, giornalista.
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