E’ un prezioso e favorevole ormone prodotto dagli adipociti del tessuto adiposo del sottocute (SAT), anti-ossidante ad azione anti-infiammatoria ed anti-aterogenica ad effetto protettivo sul sistema cardio-vascolare favorendo l’azione dell’insulina (azione insulino-sensibilizzante): ciò fà di questa molecola una protezione per il problema cancro, soprattutto per endometrio, mammella, prostata, rene e colon-retto (fonte): in Progress in Nutrizione Clinica , Albano Nicolai, SOD Diet. e Nutr. Clin. 18-20 maggio 2011, pag.34).
Le concentrazioni plasmatiche di questo ormone sono inversamente proporzionali al grado di obesità, a quelle dei trigliceridi (*), della PCR e degli acidi grassi liberi (FFA) e correlano positivamente con le concentrazioni di HDL (fonte: Nogueiras R. et Coll. Regulation of resistin by gonadal, thyroid hormone and nutritional status. Obes. Res. 2003; 11:408-414) e tendono a < con l’aggravamento dell’obesità.
Da qui l’affermazione che l’adiponectina sia da valutare come marker e forse anche come mediatore di rischio metabolico e cardiovascolare (fonte: Kieren J. et Coll. …diabetes prevention program. Diabetes 2008; 57:980-986 e Bray G.AS. et Coll.Overweight and obesity: the pathogenesis of cardiometabolic risk. Clin. Cornerstone, 2009; 9 (4): 30-40).
Al riguardo è noto che l’ormone protegge la funzione endoteliale alterata nella popolazione obesa incrementando l’ossido nitrico disponibile.
L’ipossia nell’organo adiposo diminuisce notevolmente l’effetto dell’ormone.
(*) Utile al riguardo una pausa sul blog del mio Amico Pasquale.
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