Integratore: sostanza o prodotto particolare e specifico ingerito o somministrato per via i.m. o e.v. ai fini della assunzione di nutrienti
non presenti in una dieta comunque non corretta o sbilanciata, per volere dell’individuo, come nelle diete, tra le quali la più scorretta è quella vegana, o per situazioni di problematiche nutrizionali come può avvenire in svariate patologie cerebrali od in quelle dell’ingresso e transito degli alimenti nel tratto oro-anale.
I giovani fragili ed influenzabili, tutti quelli che mirano a traguardi di successo effimero, i mal informati, quelli che non si arrendono al passar del tempo, complice la pubblicità moderna, ritengono opportuno e mandatorio assumere integratori per supplire presunte perdite, artificiosamente calcolate con “formule magiche” e tesoro alchemico di pochi eletti, ritenendo che un razionale, ed eventualmente consigliato da esperti, apporto nutrizionale sia inadeguato alle proprie esigenze.
E poi c’è il nevrotico teorema che “il presto, il subito, l’efficace e l’intenso” sia decisamente superiore alla fisiologica e serenizzante dieta equilibrata, come invece dovrebbe essere la bilancia emotivo-esistenziale della vita di noi tutti, con l’auspicato raggiungimento della convinzione che la costanza, la determinazione, l’impegno e la gioiosa programmazione degli allenamenti facciano la differenza, in un percorso che non dovrebbe avere un obiettivo statico, ma dinamico come il divenire positivo delle cose che sappiamo gestire, amare e perseguire (daddy così la pensa, e così ve la trasmette).
Accanto a queste riflessioni personali un flash riflessivo del mio Amico Alessio Vittorio Di Meco, che ringrazio:
“Il rischio sta nel nostro modo di intendere l’amministrazione della salute:
– se si ritiene che sia appannaggio di altri: è grande;
– se si ritiene di pertinenza saltuaria: è medio;
– se si effettuano controlli periodici: è piccolo;
– se si attuano attività di prevenzione: è vita”.
Ed ora avanti con il glossario, enunciativo ed informativo, ma non analitico e tecnico, per assenza di cultura diretta:
acido linoleico coniugato: gravi, molto gravi turbe del metabolismo dei grassi e degli zuccheri; > della PCR. (fonte: schede tecniche del prodotto, avvertenze) con tendenza alla < tolleranza al G. e quindi al diabete mellito.
anti-ossidanti: nell’ambito degli integratori, anche questo gruppo è oggetto di studi seri e di riflessioni accurate, dato il vasto impiego che si registra nel fitness, nello sport agonistico, con risultati non provati, in atleti che peraltro presentano, verosimilmente per l’allenamento, un minor grado di stress ossidativo (fonte: Niess A. et al. In Deutsche Zeitschrift fur Sportmedizin, 2008, 3, 55-61) ed in situazioni purtroppo autogestite, nel desiderio di assumere sostanze capaci di allontanare la senescenza, la fatica, lo stress e le infezioni, nonché le malattie metaboliche ed anche quelle neoplastiche: il tutto dovuto ad una accattivante propaganda: vedremo…!
Quello che posso riferire, da studi ritenuti affidabili, che nel campo sportivo di vertice e di resistenza, molto deve essere provato, ma sicuramente questi atleti, per lo stress fisico cronico con i noti risvolti ormonali (cortisolo in primis, ed altri), sono soggetti ad immuno-depressione con quadri frequenti di malattie infettive (fonte: Nutr. Rev., 64, 2006, 119-131); ma non è il nostro caso.
Nelle occasioni per il nostro fitness, un’alimentazione ricca di Vitamina C ed E, e del precursore vegetale della Vit.A, il beta-carotene, si può ritenere un sufficiente ausilio e che di converso una cospicua “integrazione” con anti-ossidanti < la fisiologica risposta personale, endogena, di adattamento (fonte: Nutr. Rev., 64, 2006, 119-131). Mentre scrivo, mi viene in mente il fenomeno della quiescenza funzionale, così come succede ai surreni che “riposano” e si atrofizzano per il “non uso”, durante lunghe terapie cortisoniche, così come per i muscoli dopo un apparecchio gessato protratto ecc..
Se sei interessato, leggi qualcosa su radicali liberi (in Biochimica) e stress ossidativo (in Medicina).
beta-carotene o provitamina A (precursore): sembra avere un’azione immuno-depressiva (fonte: Nutr. Rev., 64, 2006, 119-131) ed un potenziale effetto di < i livelli di Vit. E. del siero e tessuti. (fonte: A. Nicolai et Coll., Sport: fisiologia, metabolismo, nutrizione. 2008, S.O.D. di Dietetica e Nutrizione Clinica, AOU Ospedali Riuniti, Ancona, pag.121).
caffeina: + efedrina per la perdita, folle, di peso, ma, attenzione, per la prima, allo stress indotto, tachicardia, ipertensione, epilessia, ed ipotensione severa, (fonte: www.3unibo.it), per la seconda, si ottiene un grave quadro clinico tipo da amfetamine, con turbe psichiche, neurologiche (epilessia) e cardio-vascolari, astenia, coma. (fonte: www.psicologi-italia.it).
calcio: talora in carenza di magnesio e selenio, o da sovradosaggio acuto di Vit.A, provoca osteoporosi, rischio di fratture, > del colesterolo e dei trigliceridi, ipoglicemia da eccesso di insulina. Le concentrazioni del minerale non variano di molto nel fitness e nello sport, per cui integrazioni non sono appropriate. Un’ipercalcemia provoca anoressia, nausea, vomito, confusione mentale e turbe del ritmo cardiaco. (fonte: A. Nicolai et Coll., Sport: fisiologia, metabolismo, nutrizione. 2008, S.O.D. di Dietetica e Nutrizione Clinica, AOU Ospedali Riuniti, Ancona, pag.118).
carnitina: disturbi gastro-intestinali.
coenzima Q10: nausea, diarrea e rush cutanei. (fonte: A. Nicolai et Coll., Sport: fisiologia, metabolismo, nutrizione. 2008, S.O.D. di Dietetica e Nutrizione Clinica, AOU Ospedali Riuniti, Ancona, pag.121).
creatina: diarrea, ipoglicemia da stimolo insulinemico, produzione di GH, riduzione della diuresi con edemi (ritenzione di acqua e sali) e relativo > del peso corporeo, ipertensione arteriosa, comportamento aggressivo, contrazioni muscolari episodiche e migranti, alterazione degli esami del fegato e del rene.
Nel 2004 ho provato due periodi di 20 gg. con assunzione quotidiana di 4 gr. di creatina al dì: dopo qualche giorno sono aumentato progressivamente di peso fino ad 1.52 Kg. ed ho alzato un peso superiore di 15 Kg. sullo standard. Muscoli un po’ più delineati del tronco ed arti superiori e lieve gonfiore di caviglia; stessa risposta al secondo ciclo. Esperienze personali fatte per curiosità, poi mai più ripetute. Grande sete, anomala, e sensazione di aver fatto qualcosa di inappropriato e per un obiettivo effimero. Riflettete ragazzi, tenendo conto che taluni, tecnici o non, consigliano anche 16 – 20 gr. di creatina, ben oltre i limiti di sicurezza: e poi la solita domanda: perché? E per quanto tempo? Non ne vale la pena!
cromo: umore instabile e turbe psichiche, fame specifica di zuccheri, fatica anomala, allergie con asma bronchiale, anemia, danno renale ed alle ghiandole salivari.
ferro: in eccesso provoca: nausea, vomito, coliche addominali, diarrea o stipsi, bruciore di stomaco (pirosi). Emocromatosi: accumulo patologico di ferro nei vari organi, con danno tissutale. Un’eccessiva assunzione di Vit.C, che facilita l’assorbimento del ferro, può essere dannosa.
fosfatidil-serina: la sua azione di controllo sul cortisolo in eccesso potrebbe farla considerare come anti-catabolico. Studi del Prof. Ettore Porreca dell’Univ. di Chieti, Centro Scienze dell’Invecchiamento, evidenzia alcuni casi a rischio pro-trombotico.
fluoro: la fluorosi si manifesta in primis con macchie bianche sullo smalto dei denti che poi provocano lesioni profonde; anelasticità delle ossa (fluorosi ossea). Beviamo serenamente acqua minerale con fluoro fisiologico, < ad 1.5 mg/l. (fonte: linee guida nutrizionali).
fosforo: forse nell’intento di essere più furbi, ma non più intelligenti, nel sovradosaggio si accusa nausea, diarrea, coliche addominali, turbe epatiche e neurologiche.
integratori vari costituiti o addizionati con sostanze di origine vegetale od animale: sono proposti nel commercio un’infinità di prodotti di questo tipo. Se non hanno un’approvazione dalle società farmacologiche ufficiali per la loro distribuzione in farmacia od erboristeria, sono di grande pericolo, venendo offerti talora attraverso circuiti alternativi, dove il web-commercio la fa da padrona. Leggi al riguardo il discorso iniziale di questo capitolo.
iodio:ipertiroidismo con gravi ripercussioni ipofisarie.
magnesio: ipotensione, stato sonnolento o insonnia, astenia, sete intensa anomala, paralisi, ipo-reflessia, turbe del ritmo cardiaco con prevalente bradicardia (fonte:A. Nicolai et Coll., Sport: fisiologia, metabolismo, nutrizione. 2008, S.O.D. di Dietetica e Nutrizione Clinica, AOU Ospedali Riuniti, Ancona, pag.117).
manganese: gravi effetti neurotossici,astenia psichica e motoria. Parkinson nelle malattie professionali che non ci riguardano. (fonte: linee guida nutrizionali).
potassio: astenia, nausea, turbe del ritmo cardiaco talora fatali.
proteine: vedi dieta iperproteica nella categoria Nutrizione.
rame: vomito, diarrea, grande male epilettico.
selenio: affaticamento, capelli secchi, irritabilità, febbre – febbricola, diarrea, dermatite e neuropatia periferica, alitosi. Favorirebbe il diabete mellito.
taurina: come integratore non serve, vedi sezione nutrizione, ma attenzione al sovradosaggio di un’assunzione impropria: epilessia, ipertensione arteriosa e disturbi della vista potrebbero suggerire un’auto-prescrizione inadeguata di taurina (problema medico!), diarrea, gastriti iper-secretive.
Vit.A: vomito, caduta repentina dei capelli, pelle secca, ipercalcemia, rischio di osteoporosi, cefalea e turbe neurologiche tipo
ipersonnia, vertigini, sofferenza epatica. Ricordo ancora che una sua integrazione o supplementazione irrazionale può essere associata ad un > del rischio di cancro del polmone, soprattutto nei fumatori; stesso discorso per la Vit. E (fonti: Lonn E. et Al. J.A.M.A., 2005: 293 (11): 1338-1347 e Goodman G.E. et Al, J. National Cancer Inst.- 2004; 96 (23): 1743-1750).
Vit.B1 tiamina: la Società Tedesca per l’Alimentazione (DGE) non le attribuisce sintomi da intossicazione.
Vit.B2 riboflavina: prurito, bruciori cutanei.
Vit.B3 niacina: tachicardia ed aritmia cardiaca, gotta acuta, cefalea, prurito, vampate di calore, diarrea (fonte: Società italiane sulla Nutrizione), sofferenza epatica.
Vit.B5: allergie e diarrea con dosi elevate.
Vit.B6 piridossina: neuropatie periferiche prevalentemente mani e piedi. Il rischio di sovradosaggio è associato a diete iperproteiche incongrue, tranne rari casi, che richiedono la presenza di questa vitamina. Può dare assuefazione, da risolvere poi con programmi di disintossicazione.
Vit.B12: diarrea, iperuricemia, febbre, tendenza alla coagulazione-trombosi vascolare periferica.
Vit.C: nausea e diarrea. Danneggiamento della molecola di Vit.B12: anemia megalocitica talora di difficile eziologia, se il Paziente non riferisce assunzione cronica di questa vitamina. Idrosolubile, un eccesso viene eliminato per via renale con rischio di calcoli, talora preformando acqua ossigenata, dannosa; favorendo l’assorbimento del ferro, attenzione ad integrazioni di questo metallo con Vit.C per il rischio di sovraccarico.
Vit.D: vomito, cefalea, diarrea, astenia, artralgie, precipitati di calcio nei tessuti e parenchimi.
Vit.E: riduzione dell’efficacia della coagulazione per < dell’attività di aggregazione piastrinica, nausea e diarrea. Intensa astenia, disturbi gastro-intestinali, ipercolestrolemia (fonte: Traber M.G. Br. J. Nutr. 2006 Aug; 96, Suppl.1:S 34-7), sembra avere un’azione immuno-depressiva (fonte: Nutr. Rev., 64, 2006, 119-131). Ricordo ancora che una sua integrazione o supplementazione irrazionale può essere associata ad un > del rischio di cancro del polmone nei soggetti fumatori (stesso discorso per la Vit. A) e forse di scompenso cardiaco; (fonte: Goodman G.E. et Al, J. National Cancer Inst- 2004; 96 (23): 1743-1750).
Vit.K: non vi è motivo di un’assunzione impropria di questa vitamina, che ha un ruolo preciso nella coagulazione. In clinica, nel sovradosaggio per errore si possono avere rari casi di emolisi, cioè rottura del globulo rosso.
zinco: < del colesterolo buono HDL, anemia, per competizione con l’assorbimento di ferro e rame, immuno-depressione, febbre, nausea, vomito, diarrea, flogosi erosive intestinali. Deficit di rame con sofferenza del midollo spinale (mielopatia).
Farmaco: sostanza o mix di sostanze con caratteristiche mediche terapeutiche, cioè curative, ovvero profilattiche nei confronti delle malattie.
farmaci comuni: sono prodotti di prescrizione medica per patologie precise, e non per diligenti frequentatori di palestre come noi.
Vengono impiegati per creare un aspetto più performante, con muscolatura più evidente, per aumentare i livelli di prestazione e del successo del momento: obiettivo da bocciare per i gravissimi rischi connessi, talora fatali:
diuretici: i più noti sono l’acido etacrinico e la furosemide che hanno la funzione di “diluire” le concentrazioni di eventuali cataboliti di sostanze proibite presenti nelle urine. La disidratazione indotta da diuresi eccessiva mette in evidenza le fibre muscolari sottostanti un tessuto adiposo pressocchè inesistente (body-builders). Rischi di ipo-potassiemia e turbe della conduzione elettrica, soprattutto cardiaca.
Doping: secondo il C.O.N.I. per doping si intende “sia l’assunzione di sostanze od il ricorso a metodologie potenzialmente pericolose per la salute dell’atleta, o comunque in grado di incrementarne artificiosamente le prestazioni, sia la presenza nell’organismo dell’atleta di sostanze proibite non consentite dalla Commissione medica del C.I.O.” Vedi elenco sostanze dopanti molto accurato su www.coni.it.
E’ un argomento sociale e sanitario pesantissimo per i risvolti sulla salute, sulla morale e nell’ambito della legge, dovuti alla loro assunzione, vietata e condannata.
Secondo la W.A.D.A. (World Anti-Doping Agency), le sostanze dopanti, o le manovre comunque illegali, sono così classificate:
*) steroidi androgenici anabolizzanti (SAA), è la classe che metto per prima perché è sicuramente la più impiegata nel doping, da atleti, dagli sportivi “dei 7/7 giorni” e da quelli “della domenica”, dai semplici “gym users”, dai giovani e giovanissimi, dai narcisi, dagli immelmati nella vigoressia e dai cultori dell’effimero.
Stimolano la sintesi proteica (effetto anabolizzante) e si oppongono alla loro decomposizione (effetto anti-catabolico). La loro azione si esplica pertanto aumentando la forza e la massa muscolare soprattutto negli esercizi anaerobici ripetuti, ad elevati carichi con numerose ripetizioni, in associazione a diete iperproteiche; non si ha effetto sulla resistenza alla fatica.
I rischi: metto subito la dipendenza psicologica, non del professionista, ma del semplice user che ha fretta, non ha un orizzonte appropriato e non si accontenta.
A livello generale: epatopatia progressiva con frequenza aumentata di carcinoma epatico, ipertensione arteriosa e dislipidemie con > delle LDL, negli adolescenti interruzione della crescita delle cartilagini articolari, anelasticità tendinea con rischio di rottura da sforzo, acne, iperplasia gengivale con malattie parodontali a potenzialità settiche, soprattutto per il cuore, già con ipetrofia patologica da ormoni, ritenzione idrica, ipotiroidismo.
A livello fisico, nell’uomo: atrofia testicolare per < testosterone endogeno, oligo- azoospermia con impotentia generandi, esaltazione invece di quella coeundi, ginecomastia, cioè > visibile della quota ghiandolare della mammella.
A livello fisico, nella donna: virilizzazione psico-fisica con irsutismo soprattutto ed amenorrea.
A livello psichico: aggressività, talora esplosiva, depressione, satirismo.
Interessa probabilmente il 95% dei professionisti di foot-ball ed il 4-6% degli adolescenti USA, l’80-99% dei culturisti maschi.
La lista comprende decine di sostanze; segnalo solo le più conosciute:
androstenedione: anabolizzante di risulta perché stimola la produzione di testosterone, suo precursore,
DHEA: deidro-epiandrosterone, come sopra.
(desossimetil)testosterone, clostebol, danazol, mesterolone, nandrolone, prostanozolo, quinbolone, stanozololo.
testosterone: è l’ormone principale del maschio, androgeno ed anabolico; proviene dal colesterolo elaborato da cellule specializzate dei testicoli.
*) autotrasfusione di sangue finalizzata al miglior trasporto di ossigeno. In clinica si impiega in interventi chirurgici programmati di medio ed alto impegno, tipo oncologia, cardio-chirurgia, ortopedia, chirurgia generale maggiore ed altri.
*) beta-2 agonista: salbutamolo,
*) cannabinoidi: hashish, marijuana,
*) diuretici ed altri farmaci “mascheranti”: diuretici: vedi sopra, idroclorotiazide
*) epitestosterone, finasteride, plasma expanders tipo albumina e destrano
*) glucocorticosteroidi: ormoni prodotti dalla corticale del surrene di 3 tipi: quelli sessuali (androgeni, estrogeni e progesterone), i gluco-corticoidi (cortisolo o idrocortisone) ed i mineral-corticoidi (aldosterone): esistono varie molecole naturali e di sintesi (desametasone, prednisone ed altri, numerosissimi quelli sessuali) di questa famiglia, impiegate per ridurre la risposta infiammatoria ed immunitaria, ed il loro utilizzo clinico è complesso e talora difficile da gestire e monitorare. Nel doping sembra che provochino un effetto euforizzante, rallentando i sintomi della stanchezza negli impegni di resistenza, hanno azione anti-infiammatoria, sono anti-anabolici, cioè catabolizzanti, ma hanno un effetto rilassante sui muscoli bronchiali per consentire una migliore ossigenazione; ad alte dosi sono analgesici.
I rischi sono molteplici, soprattutto in soggetti già portatori di problematiche legate a stress cronico, epilessia, diabete mellito: gravi infezioni da funghi e batteri, soprattutto se già presenti o latenti, turbe dell’emotività e della personalità, ipertensione arteriosa con talora grave ritenzione idrica di sodio (accompagnata da ipotensione, tachicardia e turbe del sensorio), sottolineo la slatentizzazione di una tendenza a crisi epilettiche o ad un aggravamento di turbe psichiche ed ancora gastropatie (con gastriti emorragiche ed ulcere gastro-duodenali), insufficienza renale, < del potassio ematico, aggravata da terapia concomitante con diuretici, e del calcio nel sangue per perdita renale con rispettivamente turbe del ritmo cardiaco, dolori muscolari ed astenia, ed osteoporosi; continuando, deficit della risposta immunitaria, tendenza alla iperglicemia ovvero aggravamento di una situazione di ridotta tolleranza al G. o di diabete mellito attuale, ipoandrogenismo e < produzione di GH. Alla sospensione del cortisone, che in clinica deve essere progressiva e controllata, ci può essere, per una stolta strategia del “fai da te”, una drammatica insufficienza delle ghiandole surrenaliche, messe a riposo dalla somministrazione esterna, con quadri clinici severi fino allo shock.
Ed ancora, > del catabolismo e distruzione della vitamina D.
*) modulatori ed antagonisti ormonali:
riferisco solo i seguenti, anastrozolo, aminoglutetimide, formestano, testolactone i cui effetti anabolizzanti sono il risultato della conversione degli estrogeni in androgeni.
*) narcotici: buprenorfina, eroina (diamorfina), fentanil, metadone, morfina, pentazocina, petidina stupefacente trovato in grande quantità nella casa di Michel Jackson, morto probabilmente per depressione cardio-respiratoria da farmaci il 25 giugno 2009. Il suo medico curante era sotto processo nel settembre 2009.
*) ormoni e sostanze correlate: corticotropine, eritropoietina (EPO): ormone peptidico renale, stimola la produzione di globuli rossi; in clinica si impiega in particolari casi di anemia od in previsione di interventi chirurgici maggiori con probabilità di trasfusione autologa (per se stessi): il Paziente viene stimolato alla produzione di globuli rossi, esegue predeposito del proprio sangue, reinfuso al bisogno. Necessità di terapia con ferro supplementare. Più sangue, più ossigeno all’organismo con prestazioni migliori.
Molti atleti hanno avuto, e verosimilmente hanno, consuetudine all’EPO. Rischi di anemia “da rimbalzo” (per messa a riposo della produzione propria dell’ormone dopo la sospensione farmacologica esogena), di ipertensione arteriosa e di affaticamento cardiaco, di formazione di coaguli (stato trombofilico). (fonte: un farmaco a base di epoetina beta, creata con tecnica genetica; agisce come l’ormone naturale eritropoietina; 1 fiala > 370 €).
G.H.: ormone della crescita: ormone peptidico che < i depositi periferici di grasso, favorendo di converso l’epatosteatosi (infarcimento di grasso del fegato) e la sintesi proteica (effetto anabolizzante), > i trigliceridi (*). Negli adolescenti si hanno casi di gigantismo da doping, nell’adulto, acromegalia con gravi alterazioni cardiache, delle articolazioni, della vista, del metabolismo con > frequenza di patologia neoplastica.
gonadotropine tipo LH (ormone luteinizzante ) ed HCG (gonadotropina corionica umana), proibite nel maschio.
insulina: favorisce la trasformazione del G. in G.n. nel fegato, come serbatoio di energia dai carboidrati; contrasta inoltre la proteolisi muscolare favorendo l’ossidazione dei grassi. Rischi di ipoglicemie, talora fatali.
mechano growth factor(s): derivato dall’IGF-1, molecola simile, viene liberato localmente nelle fibre muscolari per poterle ricostruire dopo stiramento forzato e soprattutto dopo sforzo e danneggiamento da esercizio molto intenso con carichi elevati.
ormoni tiroidei: ipertiroidismo.
somatomedina o IGF-1 o fattore di crescita tipo-insulina (per la struttura molecolare molto simile): anabolizzante a funzione stimolante l’ipertrofia muscolare ed il trofismo cartilagineo (vedi link sopra IGF-1), è una isoforma del MGF e la sua produzione locale basale è costante, non circadiana. Viene stimolato invece in modo massimale da esercizi molto intensi anaerobici in presenza di acido lattico, ma non di durata superiore ai 45’.
*) stimolanti: adrenalina, amfetamina, cocaina, cropropamide, efedrina: in associazione alla caffeina sembra avere effetto positivo sulla resistenza e sul dimagramento, ma è vietata dalla CE. Rischi di aritmie fatali con morte improvvisa, crisi ipertensive, ictus.
(*) Utile al riguardo una pausa sul blog del mio Amico Pasquale.