(dalla introduzione della categoria nutrizione – alimenti). Si mastica con i denti, si “mangia” con lo stomaco e ci si nutre con l’ipotalamo
(zona profonda del cervello, sopra l’ipofisi,dedicata a molteplici funzioni vitali dell’organismo). Ed ora il mio pensiero sulla definizione di
dieta, in greco dìaita, che vuol dire ripartizione e/o scelta (della vita), e quindi non solo nell’alimentazione!
*) dal punto di vista medico, a scopo terapeutico o di profilassi, è l’abolizione necessaria (imposta) od opportuna (consigliata), di alcuni nutrienti, cioè cibi o bevande, ovvero l’assunzione controllata, per quantità, di un determinato nutriente.
**) è il programma alimentare consigliato da professionisti seri e scrupolosi, frutto di un incontro conoscitivo psico-fisico, dedicato e tecnico per il grande problema da affrontare, per il quale si devono mettere in conto fiducia ed onestà dei percorsi suggeriti, forza e determinazione per gli obiettivi prefissati.
***) dal punto di vista del senso comune, la dieta è una specie di punizione meritata, prima auto-maturata, poi generosamente pubblica per il coinvolgimento emotivo, da ostentare con sicurezza e consapevolezza per le proprie debolezze di ieri, dell’altro ieri o di “quasi sempre”: il tutto con opportuna rassegnazione e programmazione capillare, proiezione nell’immediato e nel futuro, con previsione di risultati visibili entro…, salvo poi…, per colpa di…, ciao ciao;
****) è la ferrea e stolta devozione verso qualcosa di ritenuto veramente eccezionale, per i risultati riferiti, letto sulla rivista…, consigliata dalla…, dettata in sogno dalla nonna magra e scattante deceduta venti anni prima per una rovinosa caduta a 98 anni durante una gara di ballo…, letta su quel libro che costa ben 34.70 €…e poi ancora bla-bla…pour parler…