Su gentile richiesta dell’attivissimo GRANDE Amico Prof. Luciano Biondi ho proposto volentieri il
programma di ottobre dell’Ass.ne Culturale l’Altritalia.
Ad eventi conclusi, grande risonanza di emozioni, ricordi e novità culturali, umane e storiche.
Organizzazione capillare ed efficiente, splendide esperienze, così come foriera di speranza positiva e consapevole la presenza di numerosi giovani, per lo più studenti.
Lunedi, 3 ottobre 2011, Aula Magna – Polo Museale, Via Santo Spirito – h. 18.00.
Gianni Orecchioni e Luciano Biondi presentano il libro: “I ragazzi che dicevano okay”
(ed. Carabba) di Remo Rapino.
Voci narranti: Gabriele Tinari e Riccardo Salvatore.
“Se la ricerca storica, metodologicamente corretta, la ricostruzione fattuale, la stessa nuda cronaca, permettono di dar conto degli aspetti politici, sociali, delle motivazioni strutturali della rivolta, si è pensato, a completare altre possibili prospettive, che le componenti affettive, la sincerità d’impulso, l’ingenua passione, in sintesi la “semplicità sentimentale” dell’agire, avrebbero potuto trovare codice espressivo più rispondente nelle forme del linguaggio narrativo. […] In tale logica l’intera scrittura ha avuto come unici referenti i racconti di probabili quanto realistiche voci narranti, in qualche modo presenti, o tali immaginate, sui luoghi della rivolta. […] Tutto questo non sarebbe stato possibile se gli amici dell’Associazione culturale L’Altritalia non avessero operato, con sensibilità e intelligenza storica, un preziosissimo e fondamentale lavoro di trascrizione delle testimonianze relative ai giorni della rivolta ottobrina. A sostanziale fondamento di queste pagine, infatti, la bella idea, da parte dell’Associazione, di “romanzare” gli eventi dell’ottobre ’43 al fine di indicare un diverso orizzonte d’avvicinamento alla comprensione dei luoghi e dei personaggi.”
(dalla prefazione del libro “I ragazzi che dicevano okay”).
Commento
La Sala era piena di gente, dai giovani studenti ai professionisti di ogni età, di pensionati, di testimoni, di parenti e di chi ama e si interessa alla Storia. Splendide le letture dell’Amico Gabriele, espresse come al solito con viscerale pathos e del giovane e sensibile Riccardo Salvatore. Profondi e toccanti i commenti dei Proff. Luciano Biondi e Gianni Orecchioni.
Remo Rapino con il suo prezioso lavoro ci ha donato uno spaccato di tragica verità raccontato con Amore, grande tecnica, coinvolgimento empatico ed emozioni intense ed appropriate nel rispetto di Chi nel passato, ha creduto e si è immolato nei valori della Libertà, della Giustizia, dell’Amicizia e della Condivisione.
Grazie Remo, Stefano.
Mercoledi, 5 ottobre 2011, Auditorium Diocleziano – h. 20.00 e 21.30. Sei storie, sei voci, un’unica melodia: l’ardore di chi le ha vissute e l’urgenza di raccontarle.
Lettura-spettacolo liberamente tratta dal libro “I ragazzi che dicevano okay” (Ed.Carabba) di Remo Rapino. Regia di Eva Martelli della Compagnia teatrale “Il Piccolo Resto” dell’Aquila.
In scena: Gianna Di Donato, Emanuela D’Ortona, Paola Ferretti, Paola Mantini, Barbara Nervegna, Paola Smerilli.
Lo spettacolo potrà accogliere un massimo di 50 persone, pertanto è consigliabile prenotare telefonando ai seguenti numeri:
339 4093437 – 388 3031523
Giovedi, 6 ottobre 2011, Sala Mazzini. Proiezione del film “L’uomo che verrà” di Giorgio Diritti.
Le proiezioni saranno due, la prima alle 18.00 e la seconda alle 20.15. Il costo del biglietto sarà di 5 euro.
Al termine della seconda proiezione sarà possibile incontrare la co-sceneggiatrice del fim Tania Pedroni.
Prevendita presso la Libreria Barbati, Corso Trento e Trieste, 113, Lanciano – Tel. 0872 713252.
Inverno, 1943. Martina, unica figlia di una povera famiglia di contadini, ha 8 anni e vive alle pendici di Monte Sole. Anni prima ha perso un fratellino di pochi giorni e da allora ha smesso di parlare. La mamma rimane nuovamente incinta e Martina vive nell’attesa del bambino che nascerà, mentre la guerra man mano si avvicina e la vita diventa sempre più difficile, stretta fra le brigate partigiane del comandante Lupo e l’avanzare dei nazisti. Nella notte tra il 28 e il 29 settembre 1944 il bambino viene finalmente alla luce. Quasi contemporaneamente le SS scatenano nella zona un rastrellamento senza precedenti, che passerà alla storia come la strage di Marzabotto.
Sabato, 8 ottobre 2011, Auditorium Diocleziano – h. 21.00. R(esistenze), a cura di Domenico Galasso (Piccolo Teatro Orazio Costa)
con gli allievi del Laboratorio Ribalta.
Il difficile lavoro dell’uomo nella costruzione della civiltà e la sua ostinata resistenza alla barbarie. Ecco il tema dello spettacolo che si
sviluppa con materiali diversi (Omero, P. Calamandrei, E. Bono, e testi originali elaborati dai partecipanti alla settima edizione del Laboratorio Ribalta) e si articola in un percorso continuamente variato dove gioco, mito, danza e poesia, ricostruiscono il faticoso
procedere del “resistente” dalle origini ai giorni nostri.
Il materiale letterario evidenzia la particolare attinenza dei temi sviluppati nello spettacolo con le ricorrenze volte a celebrare la
Resistenza e i suoi martiri, e la successiva elaborazione, da parte dell’Assemblea Costituente, della Costituzione italiana come esito
altissimo del sacrificio personale di ognuno di essi.
1943 – 2011
“… il richiamo ai valori della Costituzione italiana in cui le idealità resistenziali si riverberano. Rivendicarle, serbarle, diffonderle risulta tanto più necessario oggi che con tristezza mista a indignazione assistiamo agli attacchi del più interessato e superficiale revisionismo e ai vari conati di rimozione, di travisamento, di disconoscimento.
Sono tentativi che feriscono la generale coscienza storica, ma più preoccupano in riferimento all’educazione dei giovani, presso i quali rischia di andare misconosciuta e perduta la lezione di chi combatté per l’avvento della libertà e della democrazia.”
Renato Parente