sabato , 23 Novembre 2024

Pediatria: riflessioni del Dr. Valerio Flacco sulle abitudini dei giovani.

Dr. Valerio Flacco,
Dirigente II° livello U.O. C. Pediatria, Ospedale “Renzetti” di Lanciano,
ASL Lanciano-Vasto-Chieti
e con la preziosa collaborazione del giovane Collega
Dr. Daniele Di Marzio,
Dirigente di I° livello, stessa U.O.C. di Lanciano.

Introduzione
Nella sua strategia globale per l’alimentazione, l’attività fisica e la salute, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), evidenzia come abitudini alimentari corrette ed un’adeguata e regolare attività fisica siano fondamentali per il mantenimento di una buona salute nel corso di tutta la vita.

L’alimentazione non equilibrata e il movimento insufficiente sono infatti anche nei giovani due dei principali fattori di rischio per l’innalzamento della pressione sanguigna, l’aumento di glucosio e lipidi nel sangue, il sovrappeso e l’obesità come pure per le principali malattie croniche come le malattie cardiovascolari ed il diabete.

La maggior parte delle abitudini alimentari si acquisiscono in età pediatrica-adolescenziale ed è soprattutto a questo livello che occorre concentrare gli sforzi sia di tipo conoscitivo, per individuare precocemente gli eventuali fattori di rischio, sia di tipo preventivo, con la promozione di stili di vita suscettibili di diminuire in modo duraturo e costante la prevalenza di questi problemi nell’insieme della popolazione.

Un’indagine condotta dall’ISPA (Istituto di prevenzione dell’alcolismo e altre tossicomanie) a livello nazionale nel 2006 su ragazzi tra gli 11 e i 15 anni evidenzia in questa fascia d’età uno stile di vita caratterizzato da un’alimentazione ricca di grassi e di zuccheri e povera di fibre, attività fisica insufficiente e sedentarietà, scarsa importanza alla prima colazione e troppe ore passate mediamente davanti a uno schermo.

Se i ragazzi fanno più attività fisica delle ragazze, queste sono però un po’ più attente all’alimentazione. In ogni caso, il comportamento attuale sia degli uni come delle altre li espone a futuri rischi per la salute. Pur non essendo ancora a livelli di altri Paesi, questo tipo di comportamenti alimentari e la mancanza di movimento giustificano un’attenzione particolare da parte delle Autorità per evitare che l’obesità diventi il problema sanitario prevalente nella nostra popolazione.

Abitudini alimentari
Colazione: uno degli errori alimentari più frequenti nei bambini e nei giovani è la mancanza di colazione, o l’assunzione di una colazione

daddy 1967: decoro marmo palazzo

iper-calorica ad esempio a base di merendine preconfezionate o creme da spalmare. Fare colazione è importante perché è il primo pasto della giornata dopo il digiuno notturno, e consente quindi una messa in moto del metabolismo e una ricarica di energia, che migliora la concentrazione durante la mattina.

L’acqua è fondamentale per il buon funzionamento del nostro organismo. La quantità minima di acqua da assumere giornalmente è pari a 1.5 litri. Per contro, il consumo di bevande dolci è da evitare o da ridurre ad un consumo minimo poiché queste apportano un quantitativo notevole di zuccheri e non contengono alcun elemento nutritivo. Inoltre, lo zucchero contenuto nelle bevande abitua il gusto al dolce. Da notare che diverse bevande zuccherate contengono anche sostanze quali caffeina, teina, coloranti ed edulcoranti. Anche le bevande energetiche, oltre a contenere caffeina, contengono una quantità elevata di zucchero. Il loro effetto sulla salute è oggetto di dibattito; il loro consumo può essere problematico, soprattutto se miscelate a bevande alcoliche.

uva acido ellagicoUn apporto regolare e sufficiente di frutta e verdura è essenziale per il buon funzionamento dell’organismo e per potersi mantenere in forma ed in salute. Il consumo di frutta e verdura adeguato è pari a 5 porzioni al giorno (in totale 600 gr.) suddivise tra pasti e spuntini.

I dati sul consumo di alcuni alimenti particolarmente ricchi di grassi, come chips, patatine fritte e hamburger, sono un indicatore delle abitudini alimentari di una popolazione. La quantità elevata di grassi saturi, per di più di scarsa qualità, o trans, unita alla quantità eccessiva di sale presente in questi alimenti, espone chi li consuma a un maggior rischio di malattie cardio-vascolari.

Attività fisica
I dati provenienti dalla “Relazione sullo stato sanitario del Paese 2001-2002” dell’Istituto Superiore di Sanità riguardanti l’attività fisica confermano un preoccupante andamento: aumenta il numero dei sedentari e tale fenomeno assume particolare rilievo nelle fasce di età giovanile.

daddy interpreta Monna Lisa, 1968

E’ stata documentata una spiccata riduzione del numero di ragazzi praticanti un’attività sportiva e tra i giovani di 18-19 anni, la quota di persone completamente inattive, pari a 18.1% nel 1997, ha raggiunto il 24.3% nel 2001. Anche nella fascia di età tra i 6 e i 10 anni aumentano i comportamenti sedentari, più di un bambino su 5, pari al 21.6%, non svolge alcuna attività fisica nel tempo libero, nel 1997 la percentuale era del 17.1%. Con l’aumentare dell’età e del grado di scolarità diminuisce la percentuale di sportivi abituali a tal punto che solo il 29% tra i 35 e i 44 anni si muove regolarmente. Eppure adolescenti e giovani adulti sia maschi che femmine potrebbero ottenere grandi benefici dalla pratica regolare di un’attività che non necessariamente deve essere troppo intensa.

Con almeno 15-20 minuti di una vigorosa attività tipo corsa o altro sport aerobico al giorno, i bambini e ragazzi riescono a:
mantenere sani ed efficienti il tessuto osseo e le articolazioni,
costruire delle buone masse muscolari,
ridurre il grasso corporeo,
mantenere un buon peso,
prevenire lo sviluppo di pressione alta e aiutare la diminuzione della pressione negli adolescenti con ipertensione,
migliorare le capacità di apprendimento.

PREVENIRE la sindrome metabolica (SM).
Quest’ultimo punto è emerso in uno studio che mostra la correlazione tra sport ed apprendimento. I risultati finali della ricerca hanno palesato che bambini che svolgono, oltre all’attività intellettuale anche quella fisica, hanno lo stesso rendimento scolastico dei bambini che hanno studiato un’ora in più, evidenziando una maggior capacità di apprendimento in alcune particolari discipline come ad esempio, la matematica. L’attività motoria assume, inoltre un ruolo decisivo sia come canale di sfogo della naturale esuberanza, sia come formazione e educazione generale, migliorando l’adattabilità del ragazzo agli impegni quotidiani, consentendo un buon controllo emotivo, una migliore autostima e aumentando la capacità di socializzazione.
Se a tutto ciò si aggiunge l’efficacia indiscussa di un’attività sportiva sulla salute fisica, è chiaro che lo sport risulta utile sin dai primi anni d’età.

Il tradizionale nemico dello sport e fautore di sovrappeso ed obesità per i ragazzi di tutto il mondo è il tempo passato davanti alla televisione. Secondo i dati della National Survey, i ragazzi che passano più di quattro ore davanti alla televisione hanno un peso corporeo molto più alto rispetto ai coetanei che restano davanti al video meno di due ore. Uno studio americano ha cercato una soluzione al “problema televisione”, tramite l’introduzione di un programma di attività fisica e dieta, ottenendo buoni risultati.

Quindi lo sport come chiave per uscire di casa e limitare il tempo passato ai videogiochi ed alla televisione.

Promuovere l’attività fisica è dunque un’azione di sanità pubblica prioritaria, spesso inserita nei piani e nella programmazione sanitaria in tutto il mondo.

Negli Stati Uniti, infatti, il programma Healthy People 2010 individua l’attività fisica come uno degli obiettivi di salute principali per il Paese. L’Unione europea nel Public Health Programme (2003-2008) propone progetti che supportano e promuovono l’attività fisica. In Italia, prima il Piano sanitario nazionale 2003-2005, che sottolinea l’importanza dell’attività fisica per la salute, poi anche il più recente Piano sanitario nazionale 2006-2008 affronta il tema della sedentarietà, in particolare dal punto di vista delle cause del diabete mellito.

In quest’ottica sono allora importanti tutte quelle iniziative volte da un lato a studiare e monitorare la situazione nazionale, dall’altro a promuovere sul territorio attività di prevenzione e promozione dell’attività fisica.

Come indicato nella Relazione sullo stato di salute del Paese 2003-2004, tra le possibili linee di intervento in tema di promozione dell’attività fisica da sviluppare sia a livello centrale che a livello territoriale, alcune sono considerate più efficaci in un’ottica di salute pubblica:
accrescere il tempo dedicato all’attività fisica dentro e fuori la scuola e incoraggiare bambini e adolescenti a svolgere almeno 30 minuti di attività fisica giornaliera, anche attraverso accordi che prevedano la facilitazione dell’accesso alle strutture ricreative e sportive (scolastiche, comunali o di altro genere),
sviluppare attività educative per i bambini sull’attività fisica, come parti integranti di programmi di educazione alla salute,
spingere i datori di lavoro a facilitare la pratica di un’attività fisica regolare da parte dei dipendenti,
sostenere lo svolgimento di pratiche sportive individuali o di squadra da parte di cittadini attraverso, per esempio, l’organizzazione di manifestazioni o tornei,
promuovere lo sviluppo di ambienti urbani che spingano all’attività fisica, inclusa la disponibilità di piste ciclabili e percorsi pedonali su itinerari anche di interesse paesaggistico e storico-artistico, invitando all’utilizzo delle scale, magari con cartelli posti in punti strategici presso gli impianti automatici (ascensori, scale mobili, ecc).

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2 commenti

  1. Caro Valerio, grazie di cuore a te e a Daniele per questo prezioso contributo per i nostri giovani. L’educazione, l’informazione, la consapevolezza e quindi l’applicazione di buone e salutari norme di condotta sono la chiave di volta per la prevenzione, così bene da te descritta, della sindrome metabolica, dramma dell’adulto e di recente anche di una preoccupante quota dei ragazzi.
    Un abbraccio e buon proseguimento del tuo prezioso lavoro.
    Con affetto e gratitudine, daddy.

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