Rappresenta la quota giornaliera di calorie provenienti dall’apporto nutrizionale per poi impiegarle come energia, E., nel fabbisogno del metabolismo di tutto l’organismo
in condizioni basali, cioè a digiuno da almeno 12 ore, a riposo ed in relax psico-fisico, a temperatura standard costante ed in stato di veglia, per garantire e consentire soltanto le funzioni primarie, cioè i processi biochimici basilari e vitali del nostro organismo.
E’ pari a circa 1.600 – 1.700 calorie, e molto empiricamente si ottiene dal prodotto del peso corporeo in Kg x 23-24 nell’uomo e x 21-22 nella donna.
Il M.B. varia molto, secondo lo statunitense George Watson (biografia incerta di questo biochimico nutrizionista degli anni ’60 del ‘900), nell’attività quotidiana, il cosiddetto metabolismo intermedio, per stabilire un’alimentazione personalizzata e corretta in funzione della tipologia metabolica prevalente di ognuno, cioè normale, lenta (ipo-ossidazione) e veloce (iper-ossidazione), geneticamente determinata. Su questa, il fitness può incidere in modo formidabile, cambiando consumi metabolici, riserve e prestazioni prefiggendosi un’intensa attività di tonificazione anaerobica e di consumo aerobico, eseguita per 20 – 30 minuti almeno 3 volte/settimana con una F.C. almeno del 70% di quella massima.
Ma in realtà è la percentuale di massa magra su quella grassa la variabile che incide maggiormente sulla spesa di questo elemento, sia in attività che in riposo: più muscoli si hanno, maggiore il dispendio
energetico.
Anche la dieta, con la termogenesi che promuove, ha un suo peso nello stimolare il M.B. Il cervello che con il suo peso di circa 1.300 gr. rappresenta il 6% del peso di un individuo, consuma ben 1/4 del consumo basale energetico, pari a circa 380 – 480 Cal.
Questo organo e le cellule del sangue hanno una notevole e fisiologica richiesta di glucosio che qui risulta eccezionalmente indipendente dall’insulina. Questo valore rappresenta circa il 70% del dispendio energetico totale; maggiore negli uomini, declina con l’età di circa l’8% ogni 10 anni a partire dai 60 anni; ma le variazioni individuali sono infinite e per ragioni multiple, in primis è favorevole una buona attività motoria ed il BMI, ma la composizione corporea ben studiata è un importante e raffinato elemento di valutazione. Si aggiunge, per un concetto più completo sull’articolo e per un calcolo del fabbisogno energetico giornaliero, la termogenesi indotta dagli alimenti, cioè l’energia impiegata dall’organismo per digerire, assimilare ed impiegare i nutrienti ingeriti, pari al 10%, e l’attività motoria che è responsabile del 20-30% delle calorie.
Ed ancora, il M.B. corrisponde indicativamente al 70% del consumo calorico globale. Sesso, età, attività fisica e mentale, problematiche genetiche, lavoro, società, tipo di alimentazione ed altro hanno un’influenza variabile sul problema.
Per la perdita di massa muscolare, il metabolismo basale < dell’1% circa ogni anno dai 30 – 35 anni: dato sul quale riflettere per il rischio di accumulo di tessuto adiposo, variabile come sede a seconda del sesso; al riguardo vai a rapporto vita/fianchi.
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