sabato , 23 Novembre 2024

Dio non gioca a dadi con l’Universo!

Dio non gioca a dadi con l’Universo

tramonto sulla costiera amalfitana

il Suo disegno è intelligente, però…

Un bimbo torna dal mare con un sacchetto di sabbia.
Una Mamma porta nel suo prezioso “sacchetto”, una vita in sviluppo.

Di cosa è fatta la sabbia del bimbo?
Di cosa è fatta la creatura della Mamma?

Sabbia: atomi che si assemblano in molecole.
Troviamo: calcio, idrogeno, ossigeno, carbonio, silicio, azoto, sodio, potassio, magnesio, fosforo, qualche metallo, zolfo e una manciata di oligoelementi.

Embrione: atomi che si assemblano in molecole.
Troviamo calcio, idrogeno, ossigeno, carbonio, silicio, azoto, sodio, potassio, magnesio, fosforo, qualche metallo, zolfo e una manciata di oligoelementi.

Praticamente gli elementi chimici costituenti, basilari, sono gli stessi, ma la Mamma porta con sé un insieme non chimico, ma biochimico, perché nel “bio” c’è la VITA!

Quale e come è stato il passaggio evolutivo dalle rocce alle cellule, ai meccanismi capaci di rapportarsi con l’ambiente circostante per VIVERE.

Dio non gioca a dadi
Dio non gioca a dadi (daddy, feat. Gianluca Scerni)

Era molto tempo che desideravo creare questo pannello. Mi ha aiutato il Grande Amico e webmaster personale, Gianluca Scerni, con molta perizia e moltissima pazienza!

“Dio non gioca a dadi con l’Universo”,
cioè non si affida al caso.
E’ la frase di Albert Einstein  (Ulma, Germania 14 marzo 1879 – Princeton, New Jersey, USA 18 aprile 1955) sulla casualità della meccanica quantistica e il
disegno intelligente  o creazionismo scientifico, contrapposto al creazionismo evolutivo, pseudoscienza e corrente di pensiero degli anni ’80 per le quali certe peculiarità dell’Universo sono spiegabili meglio e finora solamente, con l’accettazione della presenza di Dio.

Questo è anche il mio atteggiamento interpretativo con una buona dose anche di darwinismo, assolutamente obiettivo, dove la prima cellula, l’Uovo nel pannello, rappresenta la base per la “misteriosa” crescita della Vita nella sua triplice espressione:
versante delle

“prime forme vitali” dei miceti, delle monère (sinonimo procarioti e batteri) e dei protisti, gruppo di organismi eucarioti, della

Flora, le Piante, e quello della

Fauna, gli Animali e l’Uomo.

universo primordiale

Viene prima “uno” o “dieci”?
E’ nata prima la casetta di mattoncini Lego o prima è nato il mattoncino? Ovvia la risposta, ma il mattoncino a sua volta è formato da un mix di elementi chimici semplicissimi.
La vita è nata pertanto da un primum ed unicum, una cellula, ed è per questo che è nato prima l’uovo della gallina,che risulta essere formata da miliardi di cellule!
Probabilmente i primi elementi vitali del nostro pianeta si formano nell’acqua da una forma unicellulare, a cavaliere tra le forme vegetali che vivono per la presenza della luce solare con la fotosintesi clorofilliana e quelle che si servono degli elementi semplici dell’ambiente per inglobarli e ricavarne energia.
E tale organismo è definito LUCA, acronimo di Last Universal Common Ancestor e rappresenta (fonte) una cellula ancestrale, primordiale, dalla quale si sono evolute tutte le forme viventi e in particolare batteri e archea (o archeobatteri). Questo è il risultato di un modello messo a punto da alcuni ricercatori dell’University College di Londra del 2014 (link), dove la composizione della membrana cellulare con le attività citoplasmatiche condizionano il fenotipo e quindi le funzioni di questi elementi biologici.

Qui ci vuole però un intervento “magico” che consenta alla “sabbia” di captare energia per respirare, muoversi, reagire all’ambiente in cui si trova, riprodursi e diventare quindi un biota, un essere vivente: è la mano di Dio che infonde la Vita, per i credenti!

E poi?

Poi l’Ambiente creerà le condizioni delle Funzioni e delle Forme di Vita idonee alla sopravvivenza, la vera Odissea:
Ambiente -> Funzione -> Forma.

La Scienza prosegue determinata le proprie ricerche; la Tecnologia mette in pratica le potenzialità del Conoscere.

però…

La congiunzione finale, avversativa e di sospensione del mio disegno.
Già oggi e soprattutto nel prossimo futuro:
il Robot, compagno di vita?

Amico prezioso ed intelligente? Oppure potente e prepotente condizionatore delle nostre attività?

I nostri figli risponderanno.

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